Gli ecologisti della Capitale

“La sindaca Raggi con lo Stadio della Roma, sembra avere fatto il gioco delle tre carte, nascondendo quelle che non le fanno comodo e mostrandone una falsa. Intanto parla di cubature diminuite quando queste, rispetto a quanto prevedeva il PRG, sono comunque aumentate in maniera esponenziale.” Scrivono in una nota Guglielmo Calcerano, portavoce dei Verdi di Roma e Nando Bonessio portavoce dei Verdi del Lazio che proseguono:
“Ci domandiamo anche come il Comune possa emanare una nuova delibera sulla pubblica utilità dell’opera dopo che, secondo i giornali, il ponte carrabile sul Tevere con svincolo sulla Roma-Fiumicino è  di fatto rinviato a data da destinarsi. Non vi sono garanzie sull’opera fondamentale che avrebbe dovuto garantire l’accesso degli spettatori allo stadio e la viabilità di tutto il quadrante. Adesso ogni partita rischia di essere un dramma per il traffico e una trappola per le centinaia di migliaia di abitanti di quella zona.”
“In realtà ci viene il dubbio – spiegano gli ecologisti – che la riduzione delle cubature sia tutta sulle opere pubbliche e che la cementificazione della zona da verticale sia stata spalmata orizzontalmente.”
“Tra l’altro – concludono Calcerano e Bonessio – rimane ancora il problema del vincolo della Sovraintendenza e anche della promessa fatta, e a questo punto disattesa, di un referendum sullo Stadio”

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1 Response

  • francesca

    Sono perfettamente d’accordo e secondo me lo stadio lì non si dovrebbe proprio costruire quella è zona alluvionale del fiume in primis e poi è un’area verde fertile e bella, ricca di biodiversità. Io lavoro in zona e vi assicuro che è molto bella e ricca di fauna, sarebbe un attacco all’ambiente veramente assurdo.
    Lo stadio lo si può pensare altrove senza che nessuno si offenda dobbiamo cambiare visione e non rifarci al “panem et circenses” di latina memoria.
    grazie

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